1) D.ssa cosa ne pensa dei benefici del lavoro di gruppo?
1) Nel lavoro, come nella vita abbiamo bisogno di identificarci in un gruppo, nella nostra tribù, dove poter sperimentare la sensazione di appartenenza.
Appartenere ad un gruppo è un bisogno imprescindibile per l’essere umano in quanto animale sociale.
Ci sono gruppi in cui nasciamo e cresciamo che non vengono scelti ma che sono quelli che sottendono alla nostra sopravvinenza, come ad esempio la famiglia, e poi man mano ci sono i gruppi che scegliamo e in cui possiamo sperimentare la condivisione e riconoscerci nelle affinità con gli altri, come nei gruppi adolescenziali dove prevale l’omologazione, infine ci sono i gruppi in cui ci troviamo per necessità come quelli nell’ambito lavorativo.
Riuscire ad entrare in un team di lavoro che abbia come obiettivo la cooperazione penso che sia una ricchezza impagabile sia per l’azienda che per gli individui che ne fanno parte.
Sentirsi parte del gruppo, e quindi dell’azienda, rende la partecipazione al lavoro sicuramente più attiva e sentita non subita passivamente.
2) Nello sport il lavoro di squadra è qualcosa di scontato e facile da insegnare, come mai nelle aziende è così difficile da introdurre?
2) Purtroppo le realtà aziendali moderne penso che abbiano perso di vista la componente umana del lavoro, già lo si evince dal passaggio terminologico da ufficio del personale a ufficio gestione delle risorse umane, il passaggio da persona a risorsa dà un cambio di prospettiva della questione e, come sappiamo, le parole sono importanti.
3) Parlando di leadership al femminile, la difficoltà a lavorare in team è spesso ancora più grande, come mai le donne hanno difficoltà a supportarsi a vicenda?
3) Penso che le donne stiano ancora combattendo contro uno stigma che le relega ad una condizione svantaggiata rispetto agli uomini, e ancora si evince dalla disparità salariale, e che ancora ci sia una sorta di bisogno di proteggere il proprio spazio individuale raggiunto con difficoltà che non permette cooperazione. Inoltre vige l’ideale collettivo di forza e individualismo invece che di forza gruppale.
4) Le diversità sono un beneficio per il team ?
4) Dai primi organismi cellulari è proprio la diversità che permette l’evoluzione, in un team qualunque elemento di diversità deve essere considerato come una fonte di ricchezza che può portare alla migliore performance rispetto ad ogni obiettivo. Purtroppo il messaggio della società va in direzione opposta e ogni elemento diverso viene considerato minaccioso, penso che questa realtà del macrocosmo si riverberi nel microcosmo del team.
Credo altresì che si possa attivare un processo inverso lavorando sulla capacità del team di integrare la diversità per crescere per poi espanderlo al macrocosmo.
Ogni cambiamento comincia dai piccoli passi.
per informazioni sui nostri corsi e seminari fortecks.sport@gmail.com
Commenti
Posta un commento